AVVENTO 2022
ANCORA IN VIAGGIO
Verso il Signore
che ci corre incontro
Carissimi,
con domenica prossima 13 novembre entriamo nel tempo dell’Avvento. Se c’è un tempo nell’anno liturgico capace di esprimere una dimensione di movimento, di cammino, di viaggio, ebbene questo è proprio l’Avvento che parla non tanto del cammino dell’uomo verso Dio, ma della corsa di questo Dio per venirci incontro ed adottarci nella sua famiglia, per sempre.
Il particolare dell’opera di Michelangelo nella Cappella Sistina dice proprio il momento finale di questa corsa di Dio verso l’uomo e la comunicazione della Sua vita. Quando, nel 1512, Michelangelo completò finalmente l’affresco sul soffitto della Cappella Sistina, considerata una delle opere più famose della storia dell’arte, i Cardinali responsabili della cura delle opere rimasero per ore a guardare e ammirare il magnifico affresco. Dopo l’analisi si riunirono con il maestro, Michelangelo, e senza vergogna spararono: ‘Rifallo!’. Lo scontento, ovviamente, non era rivolto a tutto il lavoro, ma a un dettaglio apparentemente senza importanza. Michelangelo aveva disegnato il pannello della creazione dell’uomo con le dita di Dio e di Adamo che si toccavano. I Cardinali chiesero che non si toccassero, ma che le dita di entrambi fossero separati, e anzi, che il dito di Dio fosse sempre teso al massimo, segno della Sua precisa volontà di andare incontro all’uomo, ma che quello di Adamo si contraesse nell’ultima falange.
Un dettaglio semplice, ma con un significato sorprendente: Dio è lì, ma la decisione di accettare la sua proposta di comunione, dipende dall’uomo. Se vuole stenderà il dito, lo toccherà, ma se non vuole potrà passare anche tutta la vita senza cercarlo. L’ultima falange del dito contratto di Adamo rappresenta così il libero arbitrio.
Iniziare un anno liturgico allora sarà rimetterci in viaggio, con entusiasmo, sapendo intanto che “mentre noi cominciamo a muovere il primo passo verso Dio, Egli ci sta già correndo incontro” e per questo certi di giungere alla meta che è la vita con Lui.
Celebrare l’Avvento significa così celebrare un Dio differente: non solo un Dio che esiste e nemmeno solo un Dio onnipotente, creatore di tutte le cose. Ma anche un Dio che si è “ristretto”, si è fatto creatura, si è nascosto nelle pieghe della storia degli uomini senza il timore di prendere l’ultimo posto. Il posto di Gesù di Nazaret.
Questo è il Dio da scoprire e di cui rimanere affascinati, grandi e piccini.
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Il Direttore dell’Istituto don Andrea Gariboldi |
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