QUARESIMA 2021
Cosa conta veramente… per preparare una Pasqua nuova !
Carissimi,
era il 23 febbraio, la domenica che precedeva la Quaresima del 2020. D’improvviso la nostra quotidianità è stata travolta, e da quel momento nulla è stato più come prima. Ora stiamo per cominciare una nuova Quaresima, un anno dopo, e la domanda che ci poniamo non è retorica: “Cosa conta veramente… per preparare una Pasqua nuova”.
Lo scorso anno la cosa ci prese alla sprovvista e per qualche settimana ci paralizzò. Quest’anno non ci è lecito lasciarci andare; con coraggio e responsabilità dobbiamo sentire forte l’urgenza di rimetterci in cammino, di attraversare anche noi, con Gesù, il deserto della nostra esistenza per lasciarci travolgere dall’amore stupefacente di un Dio che non si stanca di offrire la sua vita per la nostra salvezza.
Nel deserto, la tentazione massima, quella di sentirsi abbandonati da Dio, quindi non amati, è ancora diffusa, dispersa, in molteplici tentazioni secondarie. Perché aspettare il cibo dal Padre provvidente quando si ha il potere di trasformare le pietre in pane? Perché attendere di ereditare la terra con mitezza quando il diavolo ci può offrire subito e violentemente il dominio sul mondo? Perché confidare nella protezione costante della mano di Dio quando un potere diabolico o magico mi può permettere di gettarmi giù dal pinnacolo del Tempio e attirarmi l’ammirazione di tutti?
Tutte le tentazioni sono come la prima tentazione di Adamo ed Eva nel giardino: la tentazione di essere degli dèi senza comunione con Dio, senza dipendenza da Colui che ci crea, che ci ama, che solo sa qual è il nostro vero bene, qual è la nostra vera felicità. La preghiera di Gesù, anche nel deserto della tentazione, è una preghiera di abbandono fiducioso al Padre buono.
Come ha salvato Gesù questa preghiera dalle tentazioni del demonio? L’ha salvata con l’umiltà dell’ascolto, facendo memoria della parola del Padre. L’ascolto ha permesso alla voce del Padre di continuare a parlargli, con parole semplici, sobrie. Gesù cita parole brevi, semplici, essenziali, come delle giaculatorie ripetute costantemente: “Non di solo pane vive l’uomo”; “Il Signore, tuo Dio, adorerai: a lui solo renderai culto”; “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”.
È così che Gesù ci insegna ad entrare nella sua preghiera di comunione con Dio più forte di ogni rumore di tentazione. Ci insegna ad inoltrarci con la nostra povera e distratta preghiera nella serenità dolce e profonda della Sua. Gesù ci insegna ad ascoltare la parola del Padre con umiltà, a ripeterla con amore, sentendo con verità che il pane non basta, che il Signore è il mio Dio da adorare, il “mio Signore Dio” che non ho bisogno di mettere alla prova, perché mi fido di Lui, perché aspetto i suoi tempi, perché so che non mi dimentica, non mi abbandona, nonostante tutte le apparenze. Gesù ci insegna a crescere in questa fiduciosa confidenza pregando e ascoltando sempre il Padre buono che ci protegge con la tenerezza di una madre e ci accompagna e educa con la fermezza di un padre.
Vi alleghiamo il calendario delle iniziative che vivremo: abbiamo cercato di proporre un cammino possibile e compatibile con le norme vigenti, per dare un segnale di speranza e continuità ai nostri ragazzi. È evidente che tale programma potrà subire variazioni. Ci pare utile, in ogni modo, dare una visione completa per non vivere con l’incertezza del domani. Dove sarà possibile, con prudenza e discernimento aggiungeremo o toglieremo i diversi appuntamenti, che hanno sempre la funzione di essere delle occasioni per mettersi in cammino, facendo appello alla libertà personale di ciascuno.
Auguro a tutti gli studenti, alle famiglie, ai docenti un fecondo periodo di Quaresima, accompagnato dalla speranza di giungere anche noi alla celebrazione di Pasqua con una capacità di sguardo rinnovato sulla nostra vita. Non possiamo andare a Pasqua come se questo anno che abbiamo alle spalle non avesse lasciato traccia. «Nell’anno 2021 vorremmo che la celebrazione della Pasqua non fosse solo una replica di abitudini acquisite: chiediamo la grazia non solo di celebrare di nuovo la Pasqua, ma piuttosto di celebrare una Pasqua nuova» (mons.Delpini).
don Andrea Gariboldi
Co-direttore e Assistente Spirituale