“Che cos’è il teatro?” Fu questa la prima domanda che rivolgemmo ai nostri studenti delle classi seconde della scuola secondaria Santa Caterina da Siena. Le risposte furono tante, alcune inaspettate. Difficile definire l’essenza del teatro, tanti nella storia ci hanno provato. Più che chiederci “che cos’è”, abbiamo scelto di porci un’altra domanda: “come possiamo fare teatro?” La nostra risposta non si fece attendere. Nella nostra mente c’era solo una data: 28 febbraio. Noi insegnanti e i nostri ragazzi accettammo la sfida, non sapevamo dove ci avrebbe condotti, ma solo che sarebbe stato bello.
A partire dal mese di novembre ci siamo allenati nella tecnica, nella dizione, nell’articolazione e nell’emissione vocale. Abbiamo scritto il copione, distribuito le parti, ma soprattutto… abbiamo osservato. Chi? Ovviamente loro, i nostri ragazzi. Pieni di passione, di coraggio, di desiderio di mettersi in gioco, imparando a memoria le battute e a muoversi in quella stanza dei giochi che è il palco. Erano semplicemente loro, con le loro emozioni e le loro esperienze da raccontare e da vivere.
Ma prima che potessimo accorgerci della magia di quel percorso che avevamo scelto di intraprendere insieme… il 28 febbraio era arrivato! Era il loro momento, quello in cui mostrare a tutto il pubblico la loro tenacia, le loro capacità, la loro passione nel costruire qualcosa insieme ai loro coetanei e ai loro insegnanti. E alla fine?
Applausi, festa, emozioni, felicità! Per una serata strepitosa che ha avuto solo un difetto: il fatto di essere finita.
Ma la verità è che tutto quello che era stato forgiato fino a quella serata non morì lì: dopo quello spettacolo, abbiamo visto che qualcosa di bello e di nuovo era sbocciato. In quei mesi i ragazzi avevano avuto la possibilità di conoscersi meglio, nelle loro potenzialità, fragilità e talenti, comprendendo ancora di più chi gli stava intorno, imparando a confidare nell’altro, a rispettarlo e a supportarlo, coltivando il desiderio di vedere qualcosa che fosse realizzato insieme. Sono nate nuove amicizie, nuovi rapporti fra gli studenti e le studentesse delle diverse classi. Li abbiamo visti collaborare uniti, con coraggio, pronti a mettersi in gioco.
Ecco ma allora… che cos’è il teatro? Forse Victor Hugo ha la risposta che cercavamo: “Il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra.
Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco”.
Sì. Per noi della scuola Santa Caterina è stato proprio così.
il professor Tommaso Moro