La bellezza della diversità
– di Simona Fumagalli–
Il giorno 14 Dicembre le classi 3-4-5 della scuola Primaria e le 1-2-3 della Secondaria hanno assistito allo spettacolo teatrale “Dislessia- Albert dove sei?” di Francesco Riva.
Allo spettacolo mattutino per i ragazzi, è seguita una rappresentazione serale aperta a tutta la cittadinanza. Lo spettacolo serale è stato preceduto dall’intervento del professore Giacomo Stella, uno dei massimi esperti delle tematiche legate alla Dislessia e ai Disturbi del Neurosviluppo.
Lo spettacolo è stato organizzato grazie al contributo dell’associazione “Amici della Santa Caterina” onlus e dalla Fondazione Deutsche Bank Italia.
Giacomo, il protagonista del monologo teatrale, narra le avventure e disavventure di un bambino dislessico spesso incompreso dalla scuola e dai genitori solo perché non apprende in modo “convenzionale”.
Con sottile ironia ed in modo molto diretto e coinvolgente, Francesco attore dislessico nonché autore del monologo, riesce a far riflettere su una difficoltà sempre più attuale e diffusa, ma purtroppo ancora sconosciuta a molti ,sia in ambito scolastico che sociale.
La sua storia diventa una narrazione da non perdere, in cui l’attore non nasconde a se stesso, ma nemmeno agli altri, le sue difficoltà di apprendimento e relazionali. Guardando lo spettacolo si scoprono tante cose sulla dislessia ma non solo; si scoprono emozioni, paure, fragilità ma anche le potenzialità e la ricchezza che è insita in ognuno di noi e che attende solo di essere “scoperta” e valorizzata.
Lo spettacolo, non solo è un momento formativo, informativo e riflessivo ma diventa un messaggio di speranza per tutti noi, bambini, adulti, dislessici e non dislessici. Francesco (nel suo libro “Il pesce che scese dall’albero” – storia di un dislessico felice) scrive: “Credo infatti che ognuno di noi nasca per compiere una missione, una personalissima rivoluzione umana, e credo anche che ognuno venga al mondo con le capacità necessarie per poterla attuare e diventare quindi un esempio per gli altri. Grazie all’impegno costante nel coltivare le proprie passioni e credere nei propri sogni, con gli strumenti giusti si possono raggiungere risultati che nessuno si aspetterebbe. Nemmeno noi”.
Perché la scuola ha proposto questo tipo di evento? Perché per fare inclusione ci vuole prima di tutto formazione ed informazione, perché la conoscenza permette di affrontare nel modo corretto le diverse situazioni.
Ciascuno di noi vorrebbe poter fare qualcosa ma spesso non si conosce bene cosa e come fare inclusione.
Il teatro ha la capacità dell’immediatezza e quindi crea la possibilità di far percepire il problema nel vissuto in modo autentico.
Il teatro è anche uno strumento che mette insieme ragazzi, famiglie, professori e specialisti ovvero i soggetti che dovrebbero fare rete nella scuola inclusiva.
Una scuola inclusiva è una scuola che non dà a tutti la stessa cosa ma da a ciascuno ciò di cui ha bisogno. Ognuno di noi ha il suo potenziale e i suoi obiettivi, necessita solo di strumenti (magari compensativi e dispensativi) adatti per poterli realizzare.
Questa proposta è stata pensata dalla scuola e dall’associazione come un’occasione dedicata alla comprensione, alla speranza e alla formulazione di un pensiero alternativo ma costruttivo.
Ci auguriamo di potervi invitare presto a partecipare ad altri eventi!